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Itinerari turistici: Le piste ciclabili
nella provincia di Rimini
Percorsi in Mountain bike nell'entroterra di Rimini
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DESCRIZIONE
Il tour termale
Lunghezza: km 18,20
Difficoltà: media
Dislivello complessivo: 1.004 m
Dislivello in salita: 504 m
Dislivello in discesa: 500 m
Tratti in asfalto: 9 km
Tratti in sterrato: 9 km
Monte Grimano Terme è un antico
castello medievale
di cui conserva la struttura nel cuore del paese.
Il percorso parte dal parco comunale “Ciacci“ di
Montegrimano per poi percorrere un tratto di asfalto
di circa 2,8 km in direzione Avvelaneta. Arrivati
all’incrocio si gira a dx salendo per un sentiero in
direzione monte San Paolo, attraversando l’abitato
di Savignano Montetassi che si trova al km 4,8.
Arrivati sul monte San Paolo, al km 6,7 si sale
seguendo la strada asfaltata tenendo sempre la dx.
come riferimento si possono usare le antenne situate
sul monte, prendendo in direzione di quella più
bassa (l’ultima a destra).
Arrivati a questo punto ci si trova a godere di un
bellissimo panorama: dall’alto del monte San Paolo
si possono ammirare la
Repubblica di San Marino, la
valle del Marecchia con la
rocca di San Leo e di
Montebello, la
Riviera Romagnola. Al km 10,2 girando
a dx ci si immette in un single-track molto
impegnativo da percorrere in discesa (usare molta
prudenza) che porterà in prossimita’ delle sorgenti
di valle S. Anastasio: per raggiungerle bisogna fare
una piccola deviazione rispetto al percorso, al km
11,2 girare a dx per 100 mt.
Arrivati nell’abitato di Ca’ Micci, al km 12 si
prende in direzione
Mercatino Conca fino alla
tabella n° 13 al km 14,2 dove girando a dx si lascia
la strada asfaltata per immettersi in un sentiero in
discesa. Alla fine di questo, girando a dx, ci
immettiamo nuovamente nella strada asfaltata e
percorrendola per circa km 1 ci si trova di fronte
alle terme di Monte Grimano, sorgenti minerali già
note in età romana.
Lasciate le terme e girando a dx si arriva al km
16,8 in località Meleto, dove si incontra un’altra
sorgente d’acqua (rimane sulla sx un po’ nascosta).
Arrivati a questo punto il percorso volge al termine
e seguendo le indicazioni delle ultime tabelle si
ritorna davanti al parco comunale “Ciacci“ dopo aver
percorso 18,2 km.
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DESCRIZIONE
Lunghezza: 38,5 km
Difficoltà: difficile
Dislivello complessivo: 1.871 m
Dislivello in salita: 937 m
Dislivello in discesa: 934 m
Tratti in asfalto: 12,5 km
Tratti in sterrato: 23 km
ll tour parte da piazza Rossini di Mercatino Conca.
Posto a guardia di itinerari nodali come testimonia
un ponte a sei archi, importante opera sulle strade
per S. Marino, Carpegna e Urbino, Mercatino
appartenne in epoca medievale alla famiglia dei
Malatesta. L’antico castello è conosciuto fin dal
1272, fu distrutto nel 1462 da Federico da
Montefeltro, che con le sue truppe riuscì a ridurlo
alla sottomissione.
Usciti da Mercatino attraverso il ponte dopo circa 2
km il percorso inizia a salire con pendenze non
elevate che ci portano prima a Ripalta poi,
attraversando un bosco con severe pendenze, alla
frazione di Montealtavelio. Seguendo le Indicazioni
per “l’Osteria dei Mirecul“ si percorre una strada
in asfalto che dopo vari saliscendi e circa 4 km
porta davanti alla chiesa di Piandicastello.
Scendendo ancora, seguendo le indicazioni stradali
Auditore-Tavoleto, si lascia la valle del Conca per
raggiungere quella del Ventena in loc. Torricella al
km 15,4. Dopo un tratto in strada bianca, al km 18
si imbocca un sentiero in pietra di origine
medievale che porta, in salita, dapprima nel borgo
medievale di Castelnuovo poi ancora a
Piandicastelllo.
Questa volta si va in direzione del cimitero con una
svolta verso dx e si inizia una discesa che porta
alle Grotte di Onferno, museo naturalistico molto
interessante con i suoi bellissimi pipistrelli.
Lasciate le grotte il percorso scende per poi
risalire in una strada asfaltata che porta a Molino
Renzini (km31). Girando a sx, prima del ponte, ci si
immette in una strada bianca che costeggia il fiume
Conca, dove al km 32, all’altezza di un fienile,
bisogna girare a dx per poi ricollegarsi, 200 mt
dopo, con il percorso dell’andata da rifare in senso
opposto.
Arrivati di nuovo sul ponte di
Mercatino Conca, si
prosegue diritto per via Tretolo e 500 mt dopo di
fronte al campo sportivo si attraversa un ponte di
legno immettendosi nella pista ciclabile. Finita
questa bisogna prendere a sx in direzione del paese
poi dopo 100 mt si gira a dx ritornando al punto di
partenza (piazza Rossini) dopo aver percorso 35,8
km.
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DESCRIZIONE
Lunghezza: 30 km
Difficoltà: difficile
Dislivello complessivo: 1.739 m
Dislivello in salita: 873 m
Dislivello in discesa: 866 m
Tratti in asfalto: 5,4 km
Tratti in sterrato: 17 km
La storia del castello di Montecerignone vede il
dominio di alcune fra le più grandi famiglie
italiane, dai Carpegna a Buonconte di Montefeltro
che nel XII sec. fece costruire la rocca. Al centro
del paese si trova piazza Clementina che ricorda i
natali di Papa Clemente XIV. Il tour parte dalla
piazza F.lli Cervi di Montecerignone situata sotto
la rocca, si scende verso il borgo del paese per poi
risalire al santuario del Beato Domenico (km 1.3).
Dopo aver attraversato un bel tratto di bosco in
salita e giunti alle pendici di
Villagrande, ci si
immette in una strada asfaltata lungo un versante
del monte San Paolo. Risalendo per la strada
asfaltata si giunge a valle Magnone al km 9.4
,subito dopo inizia una discesa, molto tecnica con
buche e pietre, ai meno esperti si consiglia di
scendere dalla bici. Dopo qualche chilometro si
raggiunge il fiume Conca (km 13).
Il fiume si costeggia lungo la sponda sx (direzione
Morciano) fino ad arrivare, seguendo il sentiero
principale a Molino Giovanetti, dove davanti ad un
fienile (km 14.6 tab 18) si svolta a dx e si guada
il fiume passando sotto un ponte. Una rampa di circa
100 mt molto impegnativa porta nell’abitato di Cà
Secco, dove c’è una fontanella d’acqua. Salendo
ancora si arriva dopo18.2 km al monte S. Lorenzo
dove si deve prestare attenzione, perchè all’altezza
dell’osservatorio astronomico (alla nostra dx) si
incontreranno tre strade sterrate ed occorre
imboccare quella che prosegue dritto. Proseguendo,
dopo un tratto di discesa, al km 18.6, la strada
sterrata svolta bruscamente a dx e dopo qualche
centinaio di metri si incontra una deviazione e
bisogna seguire la strada principale.
Il percorso prosegue senza tanti problemi fino al km
20.7 dove si imbocca un sentiero, chiamato “Strada
Vicinale della Serra”, che corre sul crinale del
monte e presenta strappi in salita molto
impegnativi. Giunti in cima al sentiero ci si
immette nella strada provinciale del valico della
Faggiola, dove al km 25 girando a sx, si percorre un
sentiero (i primi 200 metri si percorrono a piedi)
sul monte Faggiola, che dopo qualche km in un bosco,
un piccolo tratto di strada provinciale ed una bella
discesa in strada bianca ci riporterà a
Montecerignone.
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DESCRIZIONE
Dalla Valmarecchia
alla fortezza di San Leo
Lunghezza: 22 km
Difficoltà: media
Dislivello complessivo: 1.087m
Dislivello in salita: 542 m
Dislivello in discesa: 545 m
Tratti in asfalto: 8 km
Tratti in sterrato: 14 km
Si parte da Pietracuta, dal parcheggio parallelo alla SS
Marecchiese, in asfalto in direzione S.Leo. Dopo il
bar/distributore di benzina si prosegue oltre l’incrocio
per lasciare l’asfalto dopo alcune decine di metri e
svoltare a sx per una carrareccia. Si raggiunge il
crinale in luogo Case Belvedere. In asfalto ci si
arrampica fino a Tausano.
Si continua ora per la via bianca che dopo alcuni km
giunge al Varco, incrocio di vie e sentieri che si
diramano a 360°. Si piega a dx per la pista sterrata e
sassosa e la si percorre fino al successivo incrocio. Si
sale a sx e si raggiunge il crinale. Prendendo a dx si
percorre lo splendido sentiero fino alle croci di
M.S.Severino e si discende poi al cimitero di
S.Leo. In
asfalto si raggiunge il cuore di S.Leo.
Sull’antico selciato ci si può arrampicare fino alla
fortezza. Per il ritorno, una volta usciti dal paese, si
discende l’asfalto in direzione Secchiano/Novafeltria e
subito dopo un km si devia a dx per un sentierino
seminascosto dagli arbusti. Valicato il poggio ci si
trova di fronte al convento francescano del XIII sec. di
S.Igne. Si cala la via bianca che transita proprio sotto
il convento e con una veloce discesa, bianca prima e
sterrata poi, si raggiunge il
fiume Marecchia in luogo
Ponte S.Maria Maddalena. Pochi mt. sull’asfalto della
statale 258 in direzione Rimini, e si devia a dx per una
via asfaltata in disuso dopo circa 1 km ci riporta
sull’asfalto di partenza. Poco più di 1 km e siamo al
punto di partenza.
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DESCRIZIONE
Lunghezza: 30 km
Difficoltà: facile
Tratti in asfalto: 10 km
Tratti in sterrato: 20 km
Partenza dell’itinerario dal nuovo ponte pedonale di
legno al centro di Rimini. Dalla riva dx (nord) del
fiume Marecchia ci si avvia, in direzione colline,
sulla pista bianca che resta sull’argine e la si
segue fino alla completa uscita dall’abitato.
Immediatamente fuori dall’abitato si incontrano
attività lavorative di scavo, frantumazione,
deposito e trasporto delle ghiaie e sabbie fluviali.
Al termine di un breve passaggio condiviso con gli
autocarri inizia un percorso più impegnativo del
tratto precedente. Il fondo di terra e sassi di
fiume rende assai più divertente la pedalata.
Occorre seguire la pista principale e non deviare
mai per le piste incontrate sulla sx, che portano
direttamente al fiume, a meno che non si voglia fare
bird waching. Dopo quasi 8 km si raggiunge uno
spiazzo con un edificio (frantoio abbandonato).
Successivamente si arriva al campo dei Mutoid
(artisti stranieri nomadi). Oltre il campo dei
Mutoid e i ruderi di un vecchio ponte sul fiume, la
nostra pista devia a dx per prendere l’asfalto e
raggiungere Santarcangelo. Si gira a sx per
l’asfalto per circa 1 km e alla prima rotonda si
svolta a sx.
Alla seconda rotonda si attraversa la strada e ci si
avvia, a dx, per la ciclabile che condurrà al centro
di Santargangelo. Stessa ciclabile per il ritorno;
attraversamento del Marecchia sul ponte della via
Santarcangelo/San Martino dei Mulini. Svolta a dx
dopo il ponte e immissione, ancora a dx, sulla
ciclabile bianca. Pedalare in direzione mare per il
rientro a Rimini.
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Fonte :
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